Amedeo Fago intervista Vladan Radovic
Nato a Sarajevo e formatosi in Italia al Centro Sperimentale di Cinematografia, Vladan Radovic è uno dei più apprezzati direttori della fotografia del cinema italiano contemporaneo. In questa intervista condotta da Amedeo Fago per la Piattaforma Morandini, Radovic ci accompagna in un viaggio affascinante dentro la sua professione: un mestiere complesso e profondamente collaborativo, in cui tecnica e sensibilità artistica si fondono per dare forma visiva alle emozioni e alle atmosfere di un film.
Radovic spiega che il direttore della fotografia non si limita a “fare luce”, ma immagina e costruisce l’atmosfera di ogni scena insieme al regista, allo scenografo, al costumista, traducendo parole e suggestioni in immagini che aiutino lo spettatore a “entrare nella storia”. Si tratta di un lavoro di squadra che coinvolge anche tecnici e operatori specializzati, un processo collettivo in cui ogni elemento contribuisce a dare vita alla visione narrativa.
Per Radovic, la luce non è solo bellezza: è racconto, è strumento espressivo, è emozione. “A volte la bellezza sta nell’oscurità”, afferma, e cita Caravaggio come esempio di un uso drammatico e narrativo della luce che ancora oggi ispira il lavoro di chi, come lui, dirige lo sguardo dello spettatore.
Un incontro illuminante, che offre agli studenti di cinema, agli addetti ai lavori e agli appassionati l’opportunità di comprendere da vicino una figura chiave del cinema, troppo spesso invisibile ma determinante nel plasmare ciò che vediamo sullo schermo.