Amedeo Fago è uno sceneggiatore, regista e scenografo italiano, nato il 12 giugno 1940 a Roma. Affascinato dai film di Totò e, successivamente, dal cinema neorealista, da quello americano e poi dal grande cinema d’arte, si laurea in architettura presso l’università di Roma. Già prima degli studi universitari mostrò subito interesse per il teatro, organizzando e dirigendo un gruppo teatrale nel liceo “Tasso”, dove si era da poco diplomato.
Agli inizi degli anni Sessanta debutta come scenografo nel film “Top Crack” di Marcello Fondato collaborando con lo scenografo Sergio Canevari, da poco vincitore dell’Oscar con “La Battaglia di Algerio” di Gillo Pontecorvo, premiato come miglior film straniero. Con Canevari lavora anche per il film “Fantaboulus” di Sergio Spina. Da qui inizia la sua ascesa nel mondo del cinema, collaborando con importanti registi come Marco Bellocchio, con cui instaura un’immediata intesa, Carlo Lizzani, Lina Wertmuller, Fabio Carpi ed Emidio Greco.
Nel 1973 fonda il centro culturale polivalente “Il Politecnico”, che presiede e dirige per vent’anni. Il nome si ispira alla tradizione politico-culturale delle storiche riviste “Politecnico” di Vittorini e Cattaneo. Qui riunisce diversi colleghi della facoltà di architettura, alcuni dei quali appassionati ad altre materie, come la fotografia, oltre ad altri artisti di vari campi. Nel ’74 inaugura una sala cinematografica che diventa sede di una rassegna di successo, ospitando, tra i tanti, Claudio Steri, Nanni Moretti e Alberto Abruzzese.
Esordisce alla regia nel 1985, dopo alcuni cortometraggi, con “La donna del traghetto”, selezionato l’anno seguente alla 39ª edizione del Festival di Cannes, all’interno della sezione parallela “Settimana internazionale della critica”. Successivamente realizza “Tra due risvegli” (1992) e “Giochi d’equilibrio” (1997).
Dal 2004, assieme a Lia, Luisa e Morando Morandini, dirige il Laura Film Festival di Levanto, festival del cinema ligure intitolato alla memoria di Laura Tartaglia, moglie del critico cinematografico Morando Morandini. Sempre in memoria di Laura Tartaglia, nel 2004 dirige il film “A Laura”.
È docente del corso di teoria e tecnica del linguaggio cinematografico e semiologia dell’audiovisivo presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università di Roma.